A CHI CONSIGLIO IL TREKKING: il seguente percorso lo consiglierei agli appassionati di lunghi cammini, magari stufi del più standard “Cammino di Santiago”, in cerca di qualcosa di diverso, e con l’aggiunta di un bel po’ di dislivello (ne farete fino 1000 al giorno). Non si tratta di vero e proprio alpinismo, i monti Beskidi sono bassi e meno impervi delle montagne che trovate sulle nostre alpi (per fare un paragone: sembra costantemente di salire e scendere su montagne come il Matajur o in Cuarnan!).

Il trekking completo dei monti Beskidi è particolarmente lungo (circa 400km), ma qui descriverò solamente i 150km centrali, che abbiamo percorso in 7 giorni. Il cammino vero inizia da Ustroń e termina nella città di Wolosate. Noi invece siamo partiti da Żabnica (60km circa più avanti rispetto a Ustroń) e siamo giunti fino a Rytro. A detta di Martyna (la nostra amica polacca e guida) la prima parte fino a Żabnica non è più interessante dei primi giorni di trekking svolti da noi. Mentre se vorrete concludere i Beskidi dovrete considerare che dopo Rytro iniziano i cosiddetti Nízke Beskydy, chiamati “Beskidi bassi”, dove si rimane per la maggior parte a basse quote, ma soprattutto il terreno è molto fangoso. Solamente gli ultimi 1-2 giorni dell’intero cammino sono davvero belli, però comunque ne dovrete fare prima 3-4 di fango.

GIORNO 1: Il nostro primo giorno inizia con una semplice camminata da Żabnica, cittadina che si trova lungo il cammino. Una semplice scampagnata pomeridiana , dalla lunghezza di 10km e con 850m di dislivello, ci porta fino al monte Palenica (1338 m).

Da lì a breve è possibile incontrare un capanno (probabilmente utilizzato dai cacciatori) dove potrete tranquillamente sostare per la notte. Non sarà comodo come il letto del rifugio, ma l’emozione che provi mentre accendi il fuoco e ti ritrovi solo con i tuoi amici in mezzo alla natura è impagabile. E sottolineo che i Beskidi sono pure questo. Di costruzioni in legno dove passare la notte ne trovate lungo il cammino, potete starne certi, come pure di rifugi (in tutto il cammino credo non ci siano mai più di 10 km di distanza tra due rifugi).

Luoghi vicini dove passare la notte: poco prima della “cima” del monte Palenica potrete trovare un rifugio dove alloggiare. Da lì il capanno sta a circa 45 minuti di cammino, mentre il rifugio successivo si trova ad 1h dal capanno. Fate attenzione: spesso in queste montagne non esistono vere e proprie cime, si tratta più di un “salire e scendere” per i prati. Non troverete dei cartelli di cima, semplicemente ve ne accorgerete quando vedrete che siete nel punto più alto.

Il sentiero che porta verso il Monte Palenica
Lollo fiero dopo aver acceso il fuoco
La nostra umile dimora della prima sera

GIORNO 2:

Lasciamo dunque la nostra bellissima suite per avviarci in questa lunga giornata di cammino. Ben 27 i km percorsi (attenzione, la traccia GPS inizia all’altezza del rifugio Schronisko na Hali Miziowej per errore mio!), ed è proprio qui, al rifugio Schronisko na Hali Miziowej (letteralmente “rifugio di montagna sulla Hala Miziowa”) dove abbiamo fatto colazione.

N.B. spesso nei rifugi sui monti Beskidi la colazione non viene servita prima delle ore 8.00. calcolate bene i tempi se volete iniziare a camminare presto! Nel nostro caso non risultava un problema, in quanto abbiamo iniziato a camminare prima del rifugio, ma se vorrete dormire in rifugio considerate che o avete la vostra colazione o dovete aspettare le 8 per mangiare qualcosa!

Interessante scoprire, una volta arrivati qui, che i monti Beskidi sono famosi per lo sci di fondo (praticabile in molte zone di queste montagne) e anche lo sci di discesa: un impianto di risalita parte proprio all’altezza del rifugio Schronisko na Hali Miziowej. forse nella prossima gita in Polonia racconteremo le nostre avventure invernali sugli sci nei monti Beskidi!

Oggi è la giornata in cui ci avventuriamo verso il Babia Gòra, che con i suoi 1725 m è la montagna più alta dei monti Beskidi.

Per la notte: ci siamo fermati al rifugio Schronisko na Markowych Szczawinach, che si trova alla base del sentiero che poi si inerpica verso il Babia Gòra.

La tipica vegetazione che ricopre i monti Beskidi. Dietro ad un pino, il Babia Gòra.
Ed ecco qui la vera “specialità” dei monti Beskidi: i mirtilli!
La vista del rifugio Schronisko na Hali Miziowej è sicuramente gradita ai nostri palati! In lontananza si inizia ad intravedere l’ombra del Babia Gòra

GIORNO 3: Babia Gòra

Ed eccoci arrivati a quello che considero il giorno clou del nostro trekking: quello che ci ha portato al Babia Gòra.

La strada inizia a salire con pendenze decisamente più importanti rispetto a quelle che abbiamo incontrato negli altri giorni, tanto che ad un certo punto incontreremo anche una porzione di sentiero attrezzato con cavi e attrezzature metalliche.

Una salita di circa 1h/1h30 ci porta finalmente in cima al Babia Gòra, con un dislivello complessivo di 500m. Da qui la vista è spettacolare, e si riescono a vedere pure i monti Tatra.

Da qui poi si inizia a scendere dall’altro versante, meno ripido ma senza ombra di dubbio affascinante. Un sentiero fatto di grossi sassi ci porta sempre più lontani dalla Babia Gòra.

Dopo aver perso quota ed essere ritornati a 1000m, ci fermiamo a fare sosta per il pranzo. Ma subito si riparte con zaino in spalle e si torna a salire.

Da qui in poi è tutto un “sali e scendi” fino a fine di questa meravigliosa giornata. Il Babia Gòra è davvero una montagna fantastica. Riflettevo anche sull’enorme lavoro che è stato fatto nell’appoggiare tutti quei “sassoni” sul sentiero e nel ricreare una sorta di “scalinata” ( i sassi si trovano sia sulla strada in salita che in discesa!).

La giornata termina dopo circa 15km oltre la Babia Gòra, dove ci fermiamo per montare la tenda e accendere un fuoco che ci scalderà per la notte.

La strada che inizia a salire verso il Babia Gòra
I nostri giupetti Martyna e Antonio si avvicinano a quello che è la parte più impegnativa del sentiero
La cima della Babia Gòra e, dietro, i monti Tatra
Il sentiero che scende dalla Babia Gòra...
..e subito ci ritrova in mezzo ai bellissimi pini mughi!!

GIORNO 4:

Nel quarto giorno di cammino toccheremo poche montagne, purtroppo ci aspetta molto asfalto, obbligatorio per spostarsi dai Beskid Żywiecki ai Gorce. Tutto sommato sono quasi 850 i metri di dislivello, con ben 32km percorsi, ma decisamente meno impegnativi dei giorni precedenti: questo che era considerato un “rest day” di fatto lo è stato poi (nonostante i kilometri!).

Ad ogni modo, per chi intendesse fare meno kilometri giornalieri rispetto ai nostri, consiglio di non accorciare questo giorno, ma piuttosto gli altri, visto che camminare in piano sull’asfalto non è come camminare sulla terra e in salita!

Diverse cittadine sono state toccate, e quindi numerosi sono stati i punti di ristoro e le possibilità per fare scorta di viveri: Bystra Podhalańska, Jordanów e Rabka Zdrój. Dunque il nostro cammino è proseguito in su per andare a raggiungere il rifugio Bacówka na Maciejowej. Purtroppo quel giorno il rifugio era pieno, e noi non abbiamo fatto altro che piantare la nostra tenda proprio nel prato davanti al rifugio!

Il rifugio Bacówka na Maciejowej nelle ultime ore del giorno

GIORNO 5:

Dopo una giornata di asfalto, la voglia di tornare sulle cime era tanta. E ancora una volta i Beskidi hanno confermato le aspettative: la prima vetta toccata è stata il Turbacz (1310 m). Già salendo in questa prima cima ci si accorge che l’ambiente è leggermente cambiato: molta meno fanghiglia sul terreno, grandi prati erbosi, distese di alberi ormai secchi. E questo è l’ambiente che caratterizza i Gorce Beskidi.

La cima del monte Turbacz, con i suoi 1310m, è la cima più alta della giornata odierna

GIORNO 6:

Penultimo giorno di cammino. Ci avviamo in direzione monte Luban, su cui svetta un’imponente torre d’avvistamento (non ha niente a che fare con le torri di caccia). Vicino alla torre una scritta indica che Papa Giovanni Paolo II molte volte venne qui: ebbene, dovete sapere che i polacchi sono un po’ fissati con il loro Papa. In molti luoghi della nostra vacanza ho avuto la possibilità di trovare scritte indicanti il suo passaggio. E questa è solo una.

Durante il nostro cammino siamo arrivati a toccare l’abitato di Krościenko nad Dunajcem, dove abbiamo fatto sosta e abbiamo pranzato. La pioggia però incombe e quindi siamo costretti a trovare riparo nelle vicinanze: ancora una volta abbiamo trovato un tetto dove ripararci, al cospetto di un fiumiciattolo e di una fontana d’acqua. Nonostante la tenda, temevamo la pioggia, ma ancora una volta ripetiamo com’è bello avventurarsi sui Beskidi, dove basta un po’ di ingegno per riuscire a trovare furbi ripari!

“Wieża widokowa Lubań”, che significa “torre d’avvistamento del Luban”
La vista della Wieża widokowa Lubań con i nostri amatissimi monti Beskidi

GIORNO 7:

Dopo una settimana la fatica si fa sentire, ma nonostante ciò i nostri 25km con 1300m di dislivello li abbiamo fatti anche l’ultimo giorno . In questo giorno abbiamo cercato di portarci il più vicino a Rytro (la città da cui avremmo preso poi il treno), ma senza raggiungerla abbiamo dormito in un Bed and Breakfast della zona. L’indomani mattina abbiamo poi completato gli ultimi 5km rimanenti per raggiungere un attesissimo treno che ci aspettava, per portarci a Nowy Sącz e dunque a Cracovia.

ATTENZIONE: Per un errore mio la traccia sarebbe stata scorretta pertanto manca il gpx di questo ultimo giorno. 


2 commenti

Giacomo Pescatori · 5 Maggio 2021 alle 10:36

Ciao, siamo degli scout del Milano 45 (un gruppo di Milano). Stavamo pensando di fare questo trekking e il tuo sito ci ha aiutati molto. Non è che ci potresti dare dei consigli del tipo se si può pernottare con le tende la notte? si può fare senza guida? Come ci si arriva dall’Italia?

    Nici · 6 Maggio 2021 alle 10:22

    Ciao Giacomo. Ti mando per email il contatto del ragazzo che lo ha fatto, così puoi vedere direttamente con lui. Buon divertimento 🙂

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